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Paolo Calabresi

attore

 

NOVITÀ

2024: Centenario ​della morte di Giacomo Puccini (1858 - 1924)

PUCCINI

con

PAOLO CALBRESI voce recitante

Lenny Lorenzani soprano

Patrizia Bettotti violino

David Boldrini pianoforte

Testo di David Boldrini

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Le vicende salienti della vita del genio lucchese in un testo ideato e scritto da David Boldrini (anche pianista in scena).

Un racconto autobiografico, estratto da aneddoti e carteggi, attraverso i quali emergono i pensieri, le vicissitudini, le conquiste, gli amori corrisposti e non, i tradimenti, le perdite, il successo, la gloria e il sopraggiungere della fine.

Le parole sono intervallate e commentate da interventi musicali a cura del Trio composto da soprano, Patrizia Bettotti (violino) e David Boldrini (pianoforte).

LOLITA

Spettacolo a una voce e accompagnamento musicale

tratto dal romanzo “Lolita”, di Vladimir Nabokov

 

PAOLO CALABRESI

voce narrante

MARGOT TROTTA

voce e chitarra

drammaturgia di GIUSEPPE ZIRONI

 

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Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi.

Mio peccato, anima mia.

Lo-li-ta: la punta della lingua compie un breve viaggio

di tre passi sul palato per battere, al terzo, contro i denti.

Lo-li-ta.

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LOLITA è il più noto romanzo di Vladimir Nabokov, pubblicato per la prima volta nel 1955 e subito elevato a classico.

La sua celebre riduzione cinematografica per la regia di Stanley Kubrick ha contribuito a imprimere nell’immaginario mondiale l’immagine della piccola e maliziosa Dolores Haze, detta Lolita, relegando il protagonista maschile a un ruolo marginale che non gli rende giustizia.

 

Paolo Calabresi affronta la lettura di ampi stralci del romanzo insistendo sulla vicenda personale di Humbert Humbert, dal racconto della sua prima giovinezza fino all’omicidio del suo rivale e alter ego, l’odioso Claire Quilty.


La storia di Humbert il pedofilo, l’uomo dedito a mille sotterfugi per impadronirsi del corpo e della mente di Lolita, riemerge come diario di una redenzione impossibile, tra automobili, tristi motel, dolciumi e canzonette.

Un viaggio e una fuga senza speranza.

 

La recensione di Giorgio Cracco per Sugarpulp MAGAZINE

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